Buongiorno! 🙂
Avevo già iniziato a scrivere un articolo sulle etichette degli alimenti, quando mi sono resa conto che avvicinandosi la primavera si ha forse il desiderio di una lettura… meno tecnica.
Per le etichette aspettiamo aprile!
Non so quanti di voi abbiano familiarità con alcuni racconti biblici. Ve ne riassumo in breve uno* (non me ne vogliano teologi e biblisti!): un capo di un esercito, un uomo rispettato e potente, Naamàn, è malato di lebbra. Il suo sovrano lo invia in Israele dal profeta Eliseo affinché lo guarisca. Naamàn, con tutto il suo imponente seguito di servi e ricchezze, arriva da Eliseo che gli invia un messaggero per dirgli di bagnarsi sette volte nel fiume Giordano per guarire. Naamàn si sdegna e si adira. Grazie anche all’intervento dei suoi servi, decide poi di provare il rimedio suggerito e guarisce.
Perché ho riportato questo brano? Perché molte volte io e anche i miei pazienti siamo come Naamàn: se la soluzione è semplice non la vogliamo. Anzi! Certo chi ce la propone è un incompetente, uno che non sa fare il proprio lavoro.
Perché? Penso che ci siano vari motivi, per esempio “il mio problema per me è importante, quindi si merita una soluzione complessa, spettacolare” o ancora, come una paziente particolarmente acuta ha sottolineato: “seguendo quello che mi hai detto ho risolto il mio problema, ma ci sono rimasta male, perché vuol dire che la responsabilità di stare bene è mia”. Wow! Che riflessione!
Veniamo a qualche esempio pratico, sperimentato con i pazienti. Ne ho selezionati tre, ma ce ne sono molti altri. Sottolineo che le soluzioni semplici di cui parlo, non sono semplicistiche, superficiali, hanno ovviamente tutte una prova scientifica alla base, altrimenti non le proporrei.
Primo esempio. Paziente che lamenta irregolarità intestinale con tendenza alla stipsi. Visto che consuma già una buona quantità di fibra, la incoraggio ad aumentare il consumo di acqua. Scetticismo. Non al primo incontro successivo, ma al secondo mi comunica che ha provato e… ha risolto! Ed è la paziente a cui devo la brillante riflessione su riportata.
Quindi, tenendo presente che ognuno ha una propria regolarità intestinale, una buona quantità di fibra, una buona quantità di acqua e una buona quantità di attività fisica sono una garanzia di conservare questa regolarità.
Secondo esempio. Paziente che lamenta stanchezza, mancanza di energia. Gli esami biochimici sono a posto, il medico non ha riscontrato patologie. Informo la paziente che, oltre a bere circa 2 litri di acqua distribuita nella giornata (l’acqua ha molte proprietà! https://www.assaporalasalute.it/non-perdiamoci-in-un-bicchier-dacqua/), consumare tre porzioni di frutta e due porzioni di verdura al giorno potrebbe aiutarla, visto che frutta e verdura contengono, tra l’altro, antiossidanti (vitamina C, carotenoidi, composti fenolici, tocoferoli) e minerali (selenio e zinco). Al primo incontro di monitoraggio, la paziente è radiosa: confessa che non ci avrebbe creduto, ma davvero consumando regolarmente frutta e verdura (e seguendo uno stile di vita sano) si sente più energica e vitale!
Quindi: consumiamo quotidianamente 5 porzioni tra frutta e verdura, variamo la qualità, scegliamo prodotti freschi e di stagione!
Terzo esempio. Paziente che svolge un lavoro mentale tutto il giorno, anche per più di otto ore. Lamenta di perdere la concentrazione, di fare fatica ad ascoltare. Il medico non ha riscontrato patologie. Al mattino consuma una piccola colazione e a pranzo evita accuratamente pane e pasta. Le propongo un pranzo che includa pane e pasta nelle giuste quantità. Ovviamente è scettica perché teme che non dimagrirà e non vede il collegamento tra il pane e la pasta e la sua difficoltà di concentrazione. Conclusione: quando la incontro di nuovo, con meraviglia mi racconta che da quando mangia pane o pasta a pranzo il pomeriggio riesce a svolgere il suo lavoro molto meglio! Confessa che non se lo aspettava proprio.
Quindi: tutti i macronutrienti, carboidrati (https://www.assaporalasalute.it/i-carboidrati-questi-sconosciuti/), lipidi e proteine, sono importanti per noi nelle giuste proporzioni. Non eliminate niente, affidatevi a personale qualificato.
Non servono rimedi spettacolari per continuare a stare bene, servono buone abitudini giornaliere!
E quando non si sta bene… serve il medico! Nessuna figura strana o fai da te basato su internet.
Buona primavera e buona Pasqua a tutti! 😎
*2Re 5, 1 – 15a