Auguri

Dott.ssa Erika Rossi
27 dicembre 2020
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Mi ha colpito che più di un paziente parlando del suo rapporto col cibo si definisca schiavo, perché non libero di scegliere quando e cosa mangiare, sedotto da molte allettanti offerte.

Il mio primo augurio per il 2021 è, quindi, di sobrietà. Per qualche motivo, la sobrietà, la moderazione sono state etichettate come caratteristiche sgradite, dei perdenti o dei falliti, per dirla all’americana. La sobrietà, invece, fa rima con libertà. Possiamo essere sobri nelle nostre scelte alimentari del 2021, liberi di decidere quando e cosa mangiare.

Mi ha colpito, anche, quando cerchiamo di ricostruire le abitudini alimentari, che spesso emergano dei momenti in cui i pazienti mangiano senza sapere cosa stanno mangiando, senza rendersene conto, presi dalla noia, dalla rabbia, dalla fretta, dall’ansia.

Il mio secondo augurio per il 2021 è, quindi, il presente. Possiamo tutti vivere con consapevolezza ogni momento, ancorati al presente, l’unico tempo che ci è dato di vivere. In particolare, possiamo essere presenti ad ogni nostro boccone per gustarci il cibo, essere grati di poterlo mangiare e accorgerci quando siamo sazi.

Benvenuto 2021!


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Buongiorno!

Il 4 gennaio sono entrata negli spogliatoi della palestra e una delle signore che frequentano insieme a me stava facendo un sondaggio sugli auguri: vi infastidisce o meno ricevere ancora auguri di buon anno il 4 gennaio, quando l’anno è iniziato da ben 4 giorni? 😕

Considerando che un anno è composto da 365 giorni, secondo me gli auguri sono graditi almeno… per i primi 90 giorni! 😉

Quindi, inizio la serie degli articoli del 2019 con un augurio: che possiamo scegliere, coltivare e acquisire una buona abitudine. Una soltanto, magari piccola.

Se, per esempio, abbiamo l’abitudine di mangiare sul divano dopo cena o di rimandare la camminata, proviamo a fare qualcosa di diverso: scegliere una sera a settimana in cui sul divano lavoreremo all’uncinetto (per fare un esempio…) e quindi non mangeremo, oppure, una sera a settimana in cui non staremo proprio sul divano, ma usciremo!

Rimandiamo sempre la camminata? Prendiamo l’abitudine, i giorni in cui vorremmo camminare, di indossare le scarpe da ginnastica o di portarle con noi. È un inizio, piccolo. Ma senza inizio, non può esserci svolgimento.

Iniziamo gradualmente, da un impegno che ci sembra piccolo, fattibile, alla nostra portata. Non sarà facile perché non siamo abituati a farlo.

Usiamo la forza di volontà per costruire una buona abitudine, non disperdiamola su molti complicati propositi e soprattutto non investiamola su propositi che inizino col “non”, cioè per imporci una privazione! È importante scegliere, perché la forza di volontà è una riserva che si consuma, come si consuma una batteria, perciò cerchiamo di impegnarla per prendere una buona semplice abitudine. Una. Il resto verrà da sé. Per esempio:

  • fare un esercizio di allungamento muscolare al risveglio;
  • offrirsi di portare fuori il cane per una passeggiata un dopo cena a settimana;
  • camminare in pausa pranzo una volta a settimana;
  • bere un bicchiere pieno di acqua a metà mattina;
  • rinunciare all’auto un giorno a settimana ed usare i piedi o la bicicletta;
  • mangiare un frutto a colazione;

💡 Piccoli cambiamenti fanno una grande differenza nel lungo periodo.

Buon 2019! 😀


Studio

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