Carboidrati

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Simona qui ci presenta un piatto di polenta con del ragù di carne preparato da lei.

Spesso quando si pensa a un primo piatto si considera solo la pasta di semola di grano duro, al massimo il riso. La polenta è una buona alternativa per variare: deriva sempre da un cereale, il mais, questa scelta da Simona oltre al mais ha tra gli ingredienti il grano saraceno.

Oltre che col ragù di carne, è buona anche con i funghi o col formaggio. Da provare anche con la ricotta!

💡 Ricordiamoci di variare il più possibile gli alimenti e le cotture, di moderare le quantità e di preparare piatti appetitosi per gli occhi e lo stomaco! 😉


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Ecco un’altra invitante ricetta di Simona:

Barchette di indivia belga ripiene di farro, orzo, tonno, capperi, carote, pomodorini cotti in forno, prezzemolo, origano secco e olio extra vergine di oliva.

Simona ci consiglia di cuocere i pomodorini in forno con la funzione grill, spellarli, ma conservare le bucce e rimetterle in forno a seccare. Le potremo sbriciolare sul piatto per arricchirlo oppure sgranocchiarle al momento dello spuntino!

Il piatto contiene: verdura, proteine (il tonno), cereali (farro e orzo) e grassi sani (olio EVO). Abbinandolo ad un frutto fresco il pasto è pronto! Buono e bello! 😉

Grazie Simona! 🙂

 


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Buongiorno! 🙂

Una paziente mi ha raccontato di essersi dedicata alla lettura delle etichette per scegliere lo yogurt da acquistare e di essere stata interrogata dal marito, che l’accompagnava, sul perché si trovasse ancora al reparto frigo dopo vari minuti. La paziente ha risposto: «La dietista mi ha spiegato che devo leggere le etichette, ho bisogno di tempo!».

Sperando di non creare screzi nelle coppie 😉 , mi accingo a proseguire con l’analisi dei valori nutrizionali riportati in etichetta. Lo scorso mese abbiamo imparato a confrontare l’energia e gli acidi grassi saturi degli alimenti che scegliamo (https://www.assaporalasalute.it/mini-guida-alle-etichette-prima-parte/).

Valori medi per: 100 g
Energia … Kj/… Kcal
Grassi

di cui acidi grassi saturi

… g

… g

Carboidrati

di cui zuccheri

… g

… g

Fibre … g
Proteine … g
Sale … g

 

Oggi iniziamo dai carboidrati. I Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia (LARN) ci informano che per gli adulti e gli anziani in salute tra il 45% e il 60% dell’energia totale della dieta dovrebbe provenire dai carboidrati. Quindi, almeno la metà dell’energia totale giornaliera! Eppure spesso si hanno “suggerimenti” proprio in senso opposto 🙄 , ma questo argomento l’ho già affrontato (https://www.assaporalasalute.it/i-carboidrati-questi-sconosciuti/).

Oggi, invece, vorrei soffermarmi sugli zuccheri (carboidrati disponibili presenti in forma monosaccaridica o disaccaridica), per i quali, invece, i LARN propongono un obiettivo nutrizionale per la prevenzione secondo il quale dovrebbero fornire meno del 15% dell’energia giornaliera della dieta. Obiettivo nutrizionale per la prevenzione significa che il valore proposto, se rispettato, determina la riduzione del rischio di malattie cronico-degenerative nella popolazione generale.

Veniamo alla fibra. Argomento interessante ed ampio. La fibra alimentare è rappresentata dai carboidrati non disponibili, cioè quelli che, passando indigeriti per l’intestino tenue, diventano substrati per il microbiota intestinale. L’obiettivo nutrizionale per la prevenzione negli adulti è di consumare almeno 25 g al giorno di fibra alimentare.

Il sale. Poniamo attenzione ai g di sale indicati in etichetta, perché la maggior fonte di sale nella dieta italiana è costituita dal sale aggiunto nei prodotti trasformati, spesso anche in prodotti che non sospetteremmo (prodotti dolci).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come obiettivo per la popolazione adulta un valore inferiore ai 5 g di sale al giorno. Rimanere al di sotto dei 5 g al dì (circa un cucchiaino) aiuta a ridurre la pressione arteriosa e il rischio di malattie cardiovascolari (http://www.who.int/en/news-room/fact- sheets/detail/salt-reduction).

Quindi, concludendo il nostro viaggio in quella parte dell’etichetta che è costituita dai valori nutrizionali, abbiamo imparato che, confrontando prodotti della stessa categoria merceologica (questo è importante, perché è ovvio che se confronto il burro col miele, il burro avrà molti grassi saturi e il miele molti zuccheri, per fare un esempio “estremo”) porremo attenzione a:

  • acidi grassi saturi
  • zuccheri
  • sale

e preferiremo quei prodotti che ne contengono una quantità minore 💡 , e porremo attenzione alla:

  • fibra

preferendo quei prodotti che ne contengono di più (meglio se naturalmente di più). 💡

 

Visto che con dedizione i maestri e le maestre ci hanno insegnato a leggere in tenera età, sfruttiamo questa nostra competenza e leggiamo!!! Anche le etichette 😎


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Buongiorno! 🙂

Avevo già iniziato a scrivere un articolo sulle etichette degli alimenti, quando mi sono resa conto che avvicinandosi la primavera si ha forse il desiderio di una lettura… meno tecnica.

Per le etichette aspettiamo aprile!

Non so quanti di voi abbiano familiarità con alcuni racconti biblici. Ve ne riassumo in breve uno* (non me ne vogliano teologi e biblisti!): un capo di un esercito, un uomo rispettato e potente, Naamàn, è malato di lebbra. Il suo sovrano lo invia in Israele dal profeta Eliseo affinché lo guarisca. Naamàn, con tutto il suo imponente seguito di servi e ricchezze, arriva da Eliseo che gli invia un messaggero per dirgli di bagnarsi sette volte nel fiume Giordano per guarire. Naamàn si sdegna e si adira.  Grazie anche all’intervento dei suoi servi, decide poi di provare il rimedio suggerito e guarisce.

Perché ho riportato questo brano? Perché molte volte io e anche i miei pazienti siamo come Naamàn: se la soluzione è semplice non la vogliamo. Anzi! Certo chi ce la propone è un incompetente, uno che non sa fare il proprio lavoro.

Perché? Penso che ci siano vari motivi, per esempio “il mio problema per me è importante, quindi si merita una soluzione complessa, spettacolare” o ancora, come una paziente particolarmente acuta ha sottolineato: “seguendo quello che mi hai detto ho risolto il mio problema, ma ci sono rimasta male, perché vuol dire che la responsabilità di stare bene è mia”. Wow! Che riflessione!

Veniamo a qualche esempio pratico, sperimentato con i pazienti. Ne ho selezionati tre, ma ce ne sono molti altri. Sottolineo che le soluzioni semplici di cui parlo, non sono semplicistiche, superficiali, hanno ovviamente tutte una prova scientifica alla base, altrimenti non le proporrei.

Primo esempio. Paziente che lamenta irregolarità intestinale con tendenza alla stipsi. Visto che consuma già una buona quantità di fibra, la incoraggio ad aumentare il consumo di acqua. Scetticismo. Non al primo incontro successivo, ma al secondo mi comunica che ha provato e… ha risolto! Ed è la paziente a cui devo la brillante riflessione su riportata.

Quindi, tenendo presente che ognuno ha una propria regolarità intestinale, una buona quantità di fibra, una buona quantità di acqua e una buona quantità di attività fisica sono una garanzia di conservare questa regolarità.

Secondo esempio. Paziente che lamenta stanchezza, mancanza di energia. Gli esami biochimici sono a posto, il medico non ha riscontrato patologie. Informo la paziente che, oltre a bere circa 2 litri di acqua distribuita nella giornata (l’acqua ha molte proprietà! https://www.assaporalasalute.it/non-perdiamoci-in-un-bicchier-dacqua/), consumare tre porzioni di frutta e due porzioni di verdura al giorno potrebbe aiutarla, visto che frutta e verdura contengono, tra l’altro, antiossidanti (vitamina C, carotenoidi, composti fenolici, tocoferoli) e minerali (selenio e zinco). Al primo incontro di monitoraggio, la paziente è radiosa: confessa che non ci avrebbe creduto, ma davvero consumando regolarmente frutta e verdura (e seguendo uno stile di vita sano) si sente più energica e vitale!

Quindi: consumiamo quotidianamente 5 porzioni tra frutta e verdura, variamo la qualità, scegliamo prodotti freschi e di stagione!

Terzo esempio. Paziente che svolge un lavoro mentale tutto il giorno, anche per più di otto ore. Lamenta di perdere la concentrazione, di fare fatica ad ascoltare. Il medico non ha riscontrato patologie. Al mattino consuma una piccola colazione e a pranzo evita accuratamente pane e pasta. Le propongo un pranzo che includa pane e pasta nelle giuste quantità. Ovviamente è scettica perché teme che non dimagrirà e non vede il collegamento tra il pane e la pasta e la sua difficoltà di concentrazione. Conclusione: quando la incontro di nuovo, con meraviglia mi racconta che da quando mangia pane o pasta a pranzo il pomeriggio riesce a svolgere il suo lavoro molto meglio! Confessa che non se lo aspettava proprio.

Quindi: tutti i macronutrienti, carboidrati (https://www.assaporalasalute.it/i-carboidrati-questi-sconosciuti/), lipidi e proteine, sono importanti per noi nelle giuste proporzioni. Non eliminate niente, affidatevi a personale qualificato.

 

Non servono rimedi spettacolari per continuare a stare bene, servono buone abitudini giornaliere!

E quando non si sta bene… serve il medico! Nessuna figura strana o fai da te basato su internet.

 

Buona primavera e buona Pasqua a tutti! 😎

 

*2Re 5, 1 – 15a


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Buon giorno! ?

Oggi parliamo di carboidrati.

Discorsi in palestra (di uomini):

– Devo assolutamente perdere 10 Kg!

– Eh, anch’io vorrei buttare giù un po’ di pancia…

– Eliminerò del tutto i carboidrati!

– Certo! Sono quelli che fanno ingrassare.

La settimana dopo (non sto ad ascoltare i discorsi altrui, ma potrete immaginare il volume della voce di due uomini in palestra, almeno nella mia):

– Allora?

– Eh, sono già più sgonfio. Ho eliminato la pasta e la pizza. Ora mangio solo riso bianco e petto di pollo.

“Sai che gioia!”, ho pensato io. 🙄

Laboratorio di educazione alimentare a bambini dai 7 ai 15 anni.

– Secondo voi, bambini, ci sono dei cibi che fanno male?

Risponde una bambina di 10 anni:

– I carboidrati!

– 😯 E cosa sono? In quali cibi si trovano?

Silenzio in stanza.

Questa introduzione per far capire che c’è un problema di conoscenza.

I carboidrati sono un gruppo eterogeneo di molecole, dalla formula generale Cn(H2O)n (per questo carbo- = C, -idrati = H2O).

Forse i carboidrati più conosciuti sono il fruttosio (un monosaccaride presente nella frutta e non solo), il lattosio (un disaccaride presente in latte e derivati freschi), il saccarosio (il comune zucchero, un disaccaride), l’amido (un polisaccaride presente in tutti i cereali e loro derivati, nelle patate, nei legumi, nelle castagne…), i polisaccaridi non amidacei che compongono la fibra.

Quindi per eliminare tutti i carboidrati dalla dieta (ed è una cosa da non fare) dovrei eliminare un sacco di cose.

Caro amico della palestra, il riso contiene carboidrati, eccome: 100 g di riso brillato crudo contengono 87,6 g di carboidrati.

Vediamo qualche dato nutrizionale a confronto (per 100 g di parte edibile, a crudo):

Alimento Carboidrati Proteine Lipidi Kcal
Pasta di semola 82,8 10,8 0,3 356
Pane 60,3 8,9 0,6 267
Fagioli secchi 51,7 23,6 2,5 311
Patate 18,0 2,1 1 85
Mela fresca sbucciata 13,7 0,3 0,1 53
Latte parzialmente scremato 5 3,5 1,5 46
Bieta 2,8 1,3 0,1 17
Mozzarella di vacca 0,7 18,7 19,5 253
Petto di pollo 0 23,3 0,8 100
Merluzzo fresco 0 17,0 0,3 71

Quindi i carboidrati sono un macronutriente presente nella maggioranza degli alimenti, anche perché sono pochissimi gli alimenti composti da un solo nutriente: gli olii vegetali sono solo lipidi e lo zucchero e il miele sono solo carboidrati.

Se elimino dalla mia dieta la pasta, sto eliminando un po’ di carboidrati, un po’ di proteine e un po’ di lipidi, ma non sto eliminando tutti i carboidrati dalla mia dieta (per fortuna).

  • Allora se eliminiamo pasta e pane perché perdiamo peso?

Se eliminiamo qualsiasi cosa dalla dieta e tutto il resto rimane invariato perdiamo peso, perché creiamo un deficit calorico.

  • Ma i carboidrati hanno più calorie!

Falso. 1 g di carboidrati ha meno di 4 Kcal, 1 g di proteine ha 4 Kcal, 1 grammo di lipidi ha 9 Kcal, 1 g di etanolo (che non è un nutriente) ha 7 Kcal.

Quindi se l’amico della palestra avesse eliminato birre e cocktail e mantenuto il resto invariato avrebbe perso peso.

  • Ma le calorie dei carboidrati sono più… insidiose!

Falso. In realtà sono i condimenti che accompagnano la pasta come sughi elaborati, panna, burro, formaggi o le aggiunte agli ingredienti base (acqua, farina, lievito) del pane come pane all’olio, pan carré, pane con i semi che aggiungono calorie a cui magari non prestiamo attenzione.

  • Allora possiamo mangiare alimenti contenenti carboidrati senza limiti?

Falso. Non esiste niente che possiamo mangiare senza limiti. Ricordiamocelo sempre: est modus in rebus. Neppure la verdura possiamo mangiarla senza limiti.

Se vogliamo perdere peso, dobbiamo creare un bilancio energetico negativo aumentando le uscite (più attività fisica) e riducendo le entrate (meno cibo). Se riusciamo a mantenere una dieta varia, dove tutto è permesso nelle giuste quantità, abbiamo fatto centro! 😉


Studio

A Prato, nella zona di Paperino,
presso gli Studi Medici della P.A.
Prato Sud
in via Fosso del Masi 110/112

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