Colazione

Dott.ssa Erika Rossi
20 settembre 2018
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Buongiorno! 🙂

Abbiamo superato la metà di settembre e lo shock da fine vacanze 😉 . Magari, durante l’estate, sotto l’ombrellone o su un prato di montagna abbiamo potuto dedicarci a letture che avevamo messo da parte durante l’anno.

Riapro quindi la stagione degli articoli mensili con un argomento che non ho mai trattato, un interessante argomento da vacanza, secondo me, visto che apre la mente a prospettive nuove.

Quindi, oggi parliamo di alimentazione nella storia e lo facciamo con uno storico che stimo molto, il dottor Piero Gualtieri, Dottore di Ricerca in Storia Medievale, assegnista all’Università degli Studi di Firenze e socio della Incipit SS (http://www.incipitprato.com), società di ricerche archivistiche e genealogiche.

Piero, possiamo sapere cosa mangiassero i nostri avi?

Parlare di alimentazione nel tempo non è una cosa semplice. Ogni cultura, ogni epoca ha sempre gestito in maniera propria queste cose, anche perché hanno un valore sociale fondamentale.

Ovviamente, c’è grande differenza tra come mangiavano i romani, gli uomini del Medioevo o quelli del Diciannovesimo secolo. Senza contare che, se ci spostiamo sul piano geografico, queste differenze aumentano a dismisura.

Credo che molti di noi abbiano l’idea che l’organizzazione temporale: colazione, pranzo, cena, sia sempre stata questa. È così?

La scansione in tre pasti era, tutto sommato, quella prevalente. La differenza sta nell’ampiezza del pasto, cioè nella sua importanza relativa. Per esempio, in ambito Medievale, quello che conosco meglio, la cena aveva un’importanza minore rispetto agli altri pasti, soprattutto rispetto al pranzo, che avveniva a metà giornata.  La cena era consumata poco prima che calasse il sole. In ogni caso, ci sono molte differenze a seconda della classe di appartenenza: tra contadini, ricchi mercanti, monaci o soldati. Oppure tra chi era in viaggio e chi no.

E cosa puoi dirci di come era composto il pasto? Latte e biscotti a colazione? Pasta a pranzo?

C’è una differenza a seconda della classe sociale. Chi aveva maggiori disponibilità mangiava di più e diversamente. Ad esempio, Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero tra Ottavo e Nono secolo, mangiava sostanzialmente sempre e solo carne (si ammalò di gotta…). I contadini del suo tempo, invece, mangiavano molta poca carne. Per la maggioranza della popolazione, la dieta era in gran parte composta da cereali, verdure, uova e formaggio. E non scordiamoci del vino, con una gradazione alcolica inferiore rispetto al nostro, era un vero e proprio alimento. A Firenze nel Quattordicesimo secolo ne bevevano in media più di due litri a testa al giorno. In genere i contadini che lavoravano nelle terre padronali ricevevano in cambio il vitto che era sempre composto da pane, formaggio e vino. Per quanto riguarda frutta e verdura, ovviamente erano sempre di stagione, visto che non c’erano possibilità di conservazione e trasporto paragonabili a quelle odierne.

I biscotti a colazione sicuramente non c’erano nel Medio Evo. Nel Medio Evo si dolcificava col miele e non con lo zucchero, basti pensare ai dolci della tradizione italiana che, nella ricetta originaria, hanno il miele: pensate al Panforte senese. il gusto delle pietanze era in generale più agrodolce, però, rispetto al nostro. Rispondere, tuttavia, a cosa mangiassero di specifico a colazione è molto difficile. Ma non mangiavano latte e biscotti.

La pasta non veniva consumata in maniera così frequente, ancora, ma c’era sempre qualcosa ricavato dai cereali, come pane o polenta. Erano frequenti anche le zuppe. Le pietanze potevano essere adagiate su grandi fette di pane che servivano anche da piatto.

Ringrazio Piero per la disponibilità. Questo argomento meriterebbe di essere approfondito in altri articoli. Chissà!

Da dietista vorrei sottolineare tre cose 💡 :

  1. La cena dovrebbe essere ancora il pasto più leggero
  2. Mangiare frutta o verdura non di stagione e non locali ha un costo: monetario immediato per il compratore; ecologico per noi tutti; nutrizionale per l’acquirente, poiché, inevitabilmente, i prodotti avranno una minore qualità nutrizionale
  3. Si può vivere senza mangiare biscotti e simili a colazione 😉

Buona giornata a tutti! 😀


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