Il 16 ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione.
Ne parlo volutamente settimane dopo: a volte c’è il rischio che il susseguirsi di Giornate dedicate a temi differenti, invece che spingerci ad un approfondimento ed a una riflessione su più campi, si tramuti nell’ennesimo scarto, in questo caso uno scarto di informazioni.
Quest’anno ASAND e la Commissione di Albo Nazionale Dietisti, con il patrocinio della Federazione Nazionale degli Ordini TSRM PSTRP, hanno predisposto un’infografica che condivido volentieri.
Si inizia sottolineando quattro dati:
- Quasi il 40% delle popolazione mondiale, cioè 4 persone ogni 10, non può permettersi una dieta sana.
- La pandemia da CoViD-19 ha esacerbato le diseguaglianze ed aumentato il divario economico tra i paesi nel mondo, ma anche all’interno degli stessi paesi. Sono aumentate le persone che soffrono la fame. Anche in Italia: “Famiglie monoreddito, lavoratori precari, madri sole, anziani. Sono loro i «nuovi poveri» figli della pandemia, aumentati in modo esponenziale nell’ultimo anno e mezzo. Uomini e donne, in prevalenza italiani con un’età compresa fra i 36 e i 50 anni, costretti per la prima volta a bussare alle porte della Comunità di Sant’Egidio per chiedere aiuto”.
- Ci sono nel mondo 2 miliardi di adulti sovrappeso od obesi. Si stima che il loro costo per i sistemi sanitari sia di 1 trilione di dollari.
- Il 14% della produzione alimentare alimentare va persa o sprecata nelle diverse fasi della filiera comprese tra il raccolto e la vendita al dettaglio. Tra l’8 ed il 10% delle emissioni di gas serra sono associate alla produzione di cibo che non verrà mai consumato.
Dovremmo rispondere con scelte alimentari e di consumo sostenibili. Cosa si intende per sostenibile? Se cerchiamo sul dizionario, scopriamo che sostenibile è un aggettivo che deriva dal verbo sostenere che come primo significato ha quello di “Tenere sollevata una cosa o una persona sopportandone il peso dal di sotto (…). Sorreggere, tenere sollevato o sospeso (…), sorreggere una cosa o una persona perché non cada” (Treccani, Vocabolario on line).
Fare scelte sostenibili vuol dire prima di tutto riconoscerci abitanti di un mondo insieme ad altre creature viventi e coltivare il desiderio di avere un ruolo bello in questo percorso insieme per sorreggerci a vicenda, con i fratelli e le sorelle, gli altri animali, le piante, affinché nessuno cada. Possiamo fare ogni giorno scelte sostenibili, proprio a partire dalle piccole azioni quotidiane, che ripetute ogni giorno hanno un peso importante. Un’azione che almeno il 60% della popolazione mondiale può compiere ogni giorno è quella di mangiare.
In relazione a questo, uno dei passaggi che mi piace particolarmente di questa infografica è quello dove si scrive che “il consumo eccessivo di cibo favorisce gli sprechi ed aumenta i costi sanitari”. In vista delle prossime feste e ogni giorno ricordiamoci che, dal punto di vista alimentare, la prima scelta sostenibile, nel caso si abbia un peso eccessivo, è quella di mangiare di meno e, qualsiasi peso si abbia, mangiare meglio.
Un’altra azione importante che compiamo spesso è quella di fare la spesa: controlliamo le etichette alimentari e preferiamo alimenti prodotti nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori. Le nostre scelte influenzano le politiche, l’economia e quindi i sistemi agroalimentari.
A Natale regaliamoci scelte semplici e gratuite di reciprocità responsabile!