Festa

Dott.ssa Erika Rossi
20 dicembre 2018
IMG-20181220-WA0008.jpg

Buongiorno! 🙂

Meno di una settimana ci separa dal Natale e dal… pranzo di Natale! Quindi oggi parliamo di… quante calorie assumeremo col solo pranzo di Natale? Ne abbiamo un’idea?

Faccio l’esempio di un menu medio, non troppo abbondante, né frugale:

  • Antipasto: 3 crostini con paté di fegatini e 2 – 3 fette di prosciutto crudo con una fetta piccola di pane (30g);
  • Primo piatto: un piatto (80g) di pasta al ragù di carne;
  • Secondo piatto: arista 5 fette, patate arrosto, piselli e una fetta di pane (50g);
  • Dessert: una fetta di panettone, due datteri e un po’ di frutta secca
  • Bibite: un bicchiere di vino rosso, un bicchiere di spumante e un bicchiere di amaro.

Ecco il conto:

  • Pane per i crostini, col prosciutto, col secondo circa 100g quindi 267 Kcal +
  • Paté di fegato circa 20g quindi 68 Kcal +
  • Prosciutto crudo sgrassato circa 25g quindi 40 Kcal +
  • 80g (a crudo) di pasta hanno circa 285 Kcal +
  • Ragù circa 50g diciamo circa 60 Kcal +
  • Arista 3-5 fette (dipende dallo spessore, olio compreso) circa 260 Kcal +
  • Patate arrosto (una patata media, olio compreso) circa 200 Kcal +
  • 3-4 cucchiai di piselli circa 100 Kcal +
  • Una fetta di panettone (100 g) circa 300 Kcal +
  • 2-3 datteri circa 70 Kcal +
  • Una trentina di pistacchi circa 180 Kcal +
  • 2 bicchieri tra vino e spumante e un bicchierino di amaro circa 240 Kcal

Totale: 2100 Kcal. 😮

Molto dipende dai metodi di cottura, i menu saranno diversi, alcuni di noi mangeranno probabilmente di più, altri (spero i miei pazienti! 😉 ) di meno.

Alcune osservazioni:

  1. È molto frequente che il pranzo di Natale sia carente di verdura e frutta. Potrebbero costituire la vostra cena: un minestrone di verdura e un frutto. 💡
  2. Prosecco, vino, spumante, amaro… e l’acqua? Ricordiamoci di bere acqua, anche a Natale!
  3. Quanto movimento dovremmo fare per consumare almeno metà pranzo (circa 1000 Kcal)?
    1. Giocare a biliardo per circa 5 ore…
    2. Camminare in maniera rilassata (a una velocità di 3 Km/ora) per 4 ore e mezzo: se il pranzo di Natale terminasse alle 16, per le 20.30 saremmo di ritorno!
    3. Giocare a pallavolo per 4 ore: magari aspettiamo Santo Stefano per saltare…
    4. Pulire a fondo casa per 3 ore consecutive, senza pause. Pulire proprio il giorno di Natale, però…
    5. Giocare a tennis per 2 ore. Potremmo coinvolgere anche un altro oberato commensale!
    6. Correre per 1 ora. Si può fare. Magari a digestione conclusa.

In ogni caso, che durante il pranzo di Natale ingurgitiate calorie che potrebbero sostentarvi per tre settimane o che digiuniate, vi porgo i miei auguri di un Natale felice e di un 2019 ricco di salute e sobrietà.

Auguri! 😀


Cena-di-una-sera-di-fine-estate_ritaglio.jpg

Buongiorno! 🙂

Il 2018 è iniziato da quasi un mese, ormai, ed io ho quasi ultimato le visite di monitoraggio del peso di pazienti che per l’ultima volta avevo incontrato prima di Natale.

Questo mi fornisce lo spunto per l’argomento di questo articolo: gli ingozzatori. Non che ci si imbatta in questi solo durante le festività, certamente, però, più spesso durante le feste, dato che aumentano le occasioni conviviali.

Gli ingozzatori sono quelli che ti invitano a casa propria con l’unico scopo di alimentarti il più possibile. Scrutano con attenzione il tuo piatto e, quando sta per svuotarsi – non aspettano neppure che sia vuoto – lesti, lo riempiono. A un timido cenno di protesta, possono rispondere in più modi, ma in generale, le opzioni più frequenti rientrano in due categorie:

  • Non ti piace?!?
  • Non sarai mica a dieta?!?

In un caso si insinua il senso di colpa, nell’altro quello di vergogna.

E non è detto che questi ingozzatori agiscano soltanto a casa, possono trovarsi anche a cene organizzate in locali, o a buffet di festeggiamenti.

Come difendersi senza risultare scortesi?

In un libro interessante ed utile per molti aspetti* ho trovato un paragrafo dedicato proprio alle strategie per dire no a questi ingozzatori.

Una tattica potrebbe essere quella di prendere una minuscola porzione iniziale, lodare ogni (piccolo) boccone che mangiamo e poi chiederne con entusiasmo un’altra. A questo punto, dovremmo poter tranquillamente declinare il tris, visto che abbiamo richiesto il bis!

Tuttavia, se il pranzo prevede dieci portate, può essere necessario semplicemente dire no:

  1. Sembra davvero delizioso. Se solo avessi ancora del posto!
  2. Non riesco davvero a mangiare un boccone in più.
  3. Se ne mangio un altro morso, esplodo. Mi piacerebbe, però, poterne portare un po’ a casa!
  4. Mamma, so che vorresti che io ne mangiassi di più, ma sono pieno. Visto che il cibo è il tuo modo per esprimermi affetto, perché, invece di riempirmi il piatto, non mi dai un abbraccio?

Vi assicuro, per esperienza personale, che la numero tre riscuote molto successo, gratifica molto la cuoca o il cuoco e, inoltre, vi fa risparmiare il giorno dopo il tempo ai fornelli. Ma non esagerate con la quantità che vi portate a casa! 😉

Vorrei aggiungere altre due possibili strategie per declinare.

La prima è di una mia paziente che, quando le amiche insinuano che lei mangi troppo poco perché a dieta, risponde:

  1. Non sono a dieta, semplicemente non voglio ingrassare!

L’altra l’ho vista in atto ad un rinfresco serale dopo una riunione. Alcune donne avevano cucinato dolci molto appetitosi e li offrivano con entusiasmo, riuscendo a vincere varie proteste.

Una signora anziana, sorridendo e guardando negli occhi l’ingozzatrice, disse semplicemente:

  1. Grazie, ma non ho fame.

Che semplicità!

Ricordiamolo: quando siamo in salute, si mangia, quando si ha fame (biologica). Non per noia, gola, nervosismo, accondiscendenza…

Si mangia, se, e solo se, si ha fame!

 

Buon 2018 in forma! 😎

 

*Breitman, P., Hatch, C. How to say no without feeling guilty. 2000


PICNIC3-1280x853.jpg

Buon giovedì! ?

Pasqua si avvicina, e con Pasqua anche Pasquetta col suo tradizionale picnic. Visto che è possibile che a Pasqua avremo già ingerito il fabbisogno calorico di una settimana intera?, cerchiamo di contenere l’introito calorico almeno a Pasquetta e soprattutto, sperando nel bel tempo, cerchiamo di aumentare il dispendio energetico.

Per contenere l’introito calorico un picnic può essere insidioso, perché ci sono svariate pietanze disponibili e prendendone un po’ dell’una e un po’ dell’altra si fa presto a perdere consapevolezza di quanto mangiato. Magari prima di buttarci sulla tavola (o sulla coperta) imbandita diamo un rapido sguardo ai cibi e decidiamo mentalmente cosa e quanto mangeremo. Prendiamolo e mangiamolo lentamente: masticando bene prima di ingoiare, non mettendo in bocca un boccone prima di aver ingoiato il precedente. Se è presente della verdura, iniziamo mangiando quella.

E concludiamo con la cioccolata delle uova di Pasqua: supponendo che ce ne mangiamo… 10 g? 😐 Da un uovo, e dall’altro? 😕 20 g. Però il primo era meglio… 50 g!

Allora: 50 g di cioccolato al latte hanno in media 280 Kcal. Per una persona di 70 Kg sono sufficienti 70 minuti di camminata alla velocità di 3 Km all’ora per consumarli.
Buona Pasqua, buona Pasquetta e buone passeggiate! ?

P.S. Per l’immagine in evidenza ringrazio Luisa Bessi!

Studio

A Prato, nella zona di Paperino,
presso gli Studi Medici della P.A.
Prato Sud
in via Fosso del Masi 110/112

Contatti

Telefono:
Per informazioni o per prenotare
un appuntamento: (+39) 349 55 81 944

Email:
erika.rossi@assaporalasalute.it dott.erikarossidietista@gmail.com
Facebook Pagelike Widget