Buongiorno,
è giunto il momento dell’annuale analisi dei risultati, in particolare dei risultati ottenuti dai miei pazienti con la mia guida nel 2018, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018.
Vale la pena dedicare due parole a chi sono io, visto che “gli altri operatori sanitari che si occupano seriamente di questa condizione patologica [obesità], hanno il dovere etico – deontologico di rendere preliminarmente trasparente qualifica e back-ground professionale”.[1] Sono una Dietista (http://www.andid.it/dietista/item/chi-e-il-dietista) e qui https://www.assaporalasalute.it/mi-presento/ trovate notizie precise sulla mia formazione.
Veniamo ai dati.
- Chi ha affrontato con me un percorso di modifica dello stile di vita nel 2018?
Sesso | Totale |
Femmine | 71,4% |
Maschi | 28,6% |
Età | <18 | 18-29 | 30-59 | 60-74 | >74 |
Totale | 3,6% | 10,7% | 51,2% | 31,0% | 3,6% |
In maggioranza donne (71%), la fascia d’età più rappresentata è quella tra i 30 e i 59 anni di età.
- Per quale problematica si sono rivolti a me?
Normopeso | Sovrappeso | Obesità I grado | Obesità II grado | Obesità III grado | |
Totale | 17,9% | 33,3% | 27,4% | 14,3% | 7,1% |
La maggior parte dei pazienti aveva inizialmente un indice di massa corporea (IMC o BMI) (https://www.assaporalasalute.it/il-mio-peso-e-sbagliato/) compreso tra sovrappeso o obesità di primo grado (il 60% in totale). Il 18 %, invece, aveva un peso classificabile come normopeso. La maggioranza dei pazienti desiderava perdere peso.
Plaudo alla lungimiranza di coloro che, avendo visto il loro peso incrementare di 4 o 5 Kg, che nel sentire comune sembrano pochi, hanno deciso di prendere in mano la situazione e tentare di ristabilirsi sul loro peso abituale. Nonostante si sia sempre più assuefatti alla vista di persone affette da problemi di sovrappeso od obesità, non possiamo assolutamente rassegnarci: “Dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolineano che l’86% delle morti e il 75% della spesa sanitaria in Europa e in Italia sono determinate da patologie croniche, che hanno come minimo comune denominatore 4 principali fattori di rischio: fumo, abuso di alcol, scorretta alimentazione e inattività fisica. Queste ultime due condizioni sono alla base dell’allarmante e continuo aumento della prevalenza di sovrappeso e di obesità nelle popolazioni occidentali e in quelle in via di sviluppo, che ha raggiunto le proporzioni di un’inarrestabile epidemia. In Europa il sovrappeso e l’obesità sono responsabili di circa l’80% dei casi di diabete tipo 2, del 55% dei casi di ipertensione arteriosa e del 35% di casi di cardiopatia ischemica; tutto ciò si traduce in 1 milione di morti l’anno e 12 milioni di malati all’anno. La raccomandazione di ridurre il peso corporeo quando elevato è quindi cogente ed è in ultima analisi fondata sull’evidenza della relazione che lega l’obesità a una minore aspettativa di vita.”[2]
Il grassetto è mio. Con un peso che non è il nostro si vivono meno anni e si vivono peggio. Ne vale la pena?
- Quali risultati abbiamo ottenuto io e i miei pazienti del 2018?
BMI prima rilevazione | Peso medio iniziale (Kg) | Peso medio finale (Kg) | Differenza % |
Normopeso | 60,9 | 59,8 | -1,9% |
Sovrappeso | 71,6 | 68,1 | -4,8% |
Obesità I grado | 88,2 | 83,8 | -5,0% |
Obesità II grado | 99,1 | 92,4 | -6,7% |
Obesità III grado | 115,2 | 108,0 | -6,2% |
Totale complessivo | 80,8 | 76,8 | -5,0% |
Vediamo qual è l’obiettivo di calo ponderale proposto a livello di cure primarie negli Standard Italiani per la Cura dell’Obesità SIO-ADI 2016-2017:
Per un sovrappeso: 5-10% in 6 mesi
Per un’obesità di primo grado: 5-15% in 6-12 mesi
Per obesità di grado superiore: 15-20% in 12 mesi.
“Nei pazienti con una storia pregressa di frequenti insuccessi terapeutici e/o con un livello molto basso di motivazione, il trattamento da proporre è una terapia di mantenimento del peso, in attesa di poterne iniziare uno per il calo ponderale”.[3]
Per il sovrappeso e l’obesità di I grado l’obiettivo è stato raggiunto, per le obesità di grado superiore la percentuale di peso persa è circa del 7% in 6 mesi (non in 12 mesi) e, inoltre, spesso, pazienti con un grado di obesità elevato hanno purtroppo un passato segnato da vari insuccessi terapeutici, quindi già interrompere l’incremento ponderale è una riuscita, perdere più del 6% del peso rafforza la loro autostima ed è da considerarsi un successo.
Controllo numero: | 0 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 8 |
Concluso | 9,4% | 15,6% | 18,8% | 18,8% | 9,4% | 21,9% | 6,3% | 0,0% |
Mesi dalla prima visita | 0 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 |
Concluso | 9% | 9% | 25% | 6% | 13% | 3% | 16% | 6% | 6% | 3% | 3% |
Per quanto riguarda il tempo impiegato, ci sono due picchi: coloro che hanno concluso il percorso dopo due mesi dalla prima visita, quindi al secondo o al terzo incontro di monitoraggio ed erano coloro che partivano da un normopeso o da un leggero sovrappeso, e coloro che hanno concluso dopo sei mesi dalla prima visita al quinto incontro di monitoraggio.
Come vedete, quindi, ci sono risultati ottimi, raggiunti in tempi accettabili, seguendo regimi dietetici ispirati ai principi tradizionali della Dieta Mediterranea.
“Va da sé che il riferimento alle Linee Guida per una Sana Alimentazione, presenti nel nostro Paese, come in tutti i Paesi con un Sistema Sanitario avanzato, ed ispirate ai principi tradizionali della Dieta Mediterranea, rappresenta un indispensabile e non eludibile punto di riferimento. Altri tipi di formulazioni dietetiche, talora esasperate, come: dieta ipoglucidica (ipo/normo-calorica), ipolipidica (ipo/normocalorica), iperproteica etc. vanno considerate con legittimo scetticismo clinico in quanto capaci di agire sulla perdita di peso (ma non specificamente la perdita di grasso corporeo) nel breve periodo di inizio della dieta (in genere le prime 4 settimane) ma sono di scarsa efficacia (se si considera la esclusiva perdita di tessuto adiposo) e dubbia sicurezza sia a breve che a lungo termine.”[4]
- Tutti i pazienti sono riusciti a concludere il percorso?
Fase del percorso | Totale |
Concluso | 38,1% |
In corso | 27,4% |
Ritirato | 34,5% |
Fase del percorso in rapporto all’età | <18 | 18-29 | 30-59 | 60-74 | >74 | Totale |
Concluso | 3,1% | 15,6% | 31,3% | 43,8% | 6,3% | 100,0% |
In corso | 4,3% | 13,0% | 56,5% | 21,7% | 4,3% | 100,0% |
Ritirato | 3,4% | 3,4% | 69,0% | 24,1% | 0,0% | 100,0% |
No, circa il 34% dei pazienti ha interrotto il percorso. Di questi la maggioranza, il 69%, aveva un’età compresa tra i 30 e i 59 anni. Per percorso interrotto intendo che un paziente ha annullato l’appuntamento concordato senza prenotarne uno nuovo, quindi è mancato un incontro conclusivo in cui evidenziare quali azioni da lui compiute sono risultate efficaci nel cambiare gli eventi della propria vita, nello specifico il suo stile motorio e alimentare, e in cui interpretare i possibili insuccessi per trasformarli in momenti di apprendimento. Presumibilmente questi pazienti riacquisteranno il peso perduto.
La maggioranza dei pazienti che nel 2018 sono arrivati a concludere il percorso aveva un’età compresa tra i 60 e i 74 anni. Possiamo tentare una spiegazione del perché? “I candidati alla perdita di peso sono coloro che decidono di perdere peso per motivi precisi, non stanno vivendo eventi particolarmente stressanti, non hanno patologie mediche o psichiatriche che possano in qualche modo impedire una perdita di peso, che desiderano dedicare il tempo necessario al cambiamento del loro stile di vita.”[5]
Ho evidenziato in grassetto due requisiti che molto spesso mancano nella fascia di età dai 30 ai 59 anni: conciliare lavoro, famiglia (con figli piccoli e magari genitori da accudire), relazioni sociali spesso risulta essere stressante e assorbire tutto il tempo della giornata e credo che questo sia il motivo principale della maggiore percentuale di pazienti ritirati in quella fascia di età.
- Al di là del sacrificio, qual è stato il costo economico del perdere peso scegliendo me come Dietista?
Tirando brutalmente le somme degli ultimi due anni (2017 e 2018) in totale i miei pazienti hanno perso 398,2 Kg in 316 incontri di monitoraggio, quindi perdere 1 Kg, considerando anche la prima visita di valutazione nutrizionale e la seconda di spiegazione del piano nutrizionale, è costato ai miei pazienti 32€.
Non penso si possa attribuire un valore alla salute, ma se si potesse, sarebbe senz’altro molto superiore.
Concludendo: sapete chi sono, come lavoro e quali sono i risultati. Non vi rimane che prenotare un appuntamento! 😉
Note:
[1] Standard Italiani per la Cura dell’Obesità SIO-ADI 2016-2017, pag.13
[2] Ibidem, pag.11
[3] Ibidem, pag. 270
[4] Ibidem, pag. 54
[5] Ibidem, pag.74